FERRAGNI E LA BAMBINA

Sto diventando pazzo, o forse soltanto vecchio, anche se una cosa ovviamente non esclude l’altra. Riassunto: sul suo profilo Instagram una ragazzina di undici anni, Giulia D., critica il suo idolo Chiara Ferragni per essersi fotografata in déshabillé davanti allo specchio. E il vecchio sobbalza perché, più delle forme della Ferragni, lo sconvolge che a undici anni una ragazzina abbia già un profilo Instagram. Il messaggio rivela una scrittura adulta e l’eccesso di riferimenti complimentosi alla madre lascia supporre che ne sia lei l’autrice. Però il profilo è formalmente intestato a Giulia D. ed è quindi a lei che Chiara Ferragni risponde stizzita. Sì, avete capito bene, una imprenditrice di trentasei anni polemizza in pubblico con una ragazzina di undici, chiamando in causa la libertà di espressione, che è l’alibi con cui i capitalisti dei social giustificano qualsiasi contenuto pruriginoso consenta loro di fare più soldi. A questo punto interviene Instagram, il padrone del giocattolo, che chiude d’imperio il profilo. Della Ferragni? Figuriamoci. Chiude quello della ragazzina, accorgendosi all’improvviso che ha solo undici anni, mentre per aprirne uno bisognerebbe averne almeno tredici. Conclusione: Giulia D. e sua madre strillano in difesa della libertà, la Ferragni strilla in difesa della libertà, e il vecchio pazzo resta afono, con la sensazione che tutte e tre abbiano ragione e al tempo stesso torto.

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